I cancelli e World’s secrets 2017

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ora le ali sono Angeli con i segni di tutte le religioni, i cancelli sono un occhio  sulle differenze e OLTRE!!!

Durante la residenza artistica suggestionata dalla presenza dell’Etna, dalla sua forza che si percepisce al di là della vista, ma ancora più dalla passeggiata sulle sue pendici, dai colori tetri, dalla lava, e dai fiori che riescono ad uscire da essa, ho usato per dipingere una carta da imballaggio e la terra. Lì è nato uno dei primi ‘cancelli’. Ero suggestionata anche dalla connessione tra le terre dei vulcani vista la condivisione dell’esperienza con un artista giapponese, ed ho iniziato a pensare ad un’installazione che fosse un cancello, per l’oltre…che ci mantenesse in comunicazione al di là del ritorno a casa…. una figura creata dalle ombre su una corteccia diventa una donna, un fascio luminoso che penetra in una grotta ispira l’avvio di uno studio sulle “sfumature” della materia. Era il 2014 a Sant’Alfio sull’Etna, nel dialogo  con gli artisti Shuhei Matsuyama e Danilo Maestosi e con l’organizzatrice Nilla Zaira D’Urso.

I dipinti del Ciclo dei Cancelli sono diventati poi il tema della personale “Diarius” a Napoli. Per esso ho scelto di dipingere sul lino non trattato di un corredo antico. Il mezzo è divenuto anch’esso un valore del dipinto ed una scelta. Quattro dipinti sono stati esposti alla Galleria Michelangelo di Roma in “Dentro-fuori. Visioni di Roma” a confronto con le fotografie di Ruggero Passeri, altri tre sono stati pubblicati unitamente ad uno scritto negli Annali della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Letteratura dei Virtuosi al Pantheon, il “Cancello n. 1” è in esposizione permanente alla Fondazione Banco di Napoli.

La maggior parte dei cancelli è nata passeggiando e guardando Roma, i luoghi della mia vita, ma altresì simbolici incredibilmente: il cancello del pastificio San Lorenzo, la Balduina, la casa dove sostò Gandhi a Roma, il cancello della sinagoga, il cancello all’interno del Pantheon, ma anche uno strano cancello ‘sgarrupato’ a Mazzara illuminato dal giallo del sole e con la vita dietro che fiorisce, uno qualsiasi dietro via Cavour, …perché i cancelli mi permettono sempre di vedere l’oltre, di sognare e …capovolgendo una frase di Calderon de la Barca …il sogno è vita (ma questa è un’altra storia..a cui ho dedicato il mio pinocchio al cubo festival 2015) I Cancelli sono stati recensiti come “carichi di valenze metaforiche” (S. de Stefano) e come il “procedere di un viaggio nel tempo, a ritroso nella memoria oppure in una proiezione d’impossibile futuro”, “un bisogno radicale d’andare “oltre”, di avere “altro” ” (F. Gallo Mazzeo),

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